Mi hanno salvato la vita

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Quando, nel 2011 Jean-Christophe Menu esce dall’Association, lascia dietro di sé un catalogo, costruito in vent’anni, tra i più importanti e rappresentativi di questa cosa indefinita e innumerabile che chiamiamo fumetto.

Questo è sicuramente uno dei motivi per cui noi, quell’uomo, lo amiamo.
Poi ce ne sono altri, e ognuno ha i suoi (ti risparmiamo il racconto dei litigi durante le riunioni redazionali che, in seguito alle prassi di distanziamento sociale, non possono degenerare in rissa).

Un altro motivo che condividiamo per volergli bene è che Menu ci capisce tantissimo di musica e, se dopo l’uscita dall’Association lo hai seguito sulle pagine di “Fluide Galcial” e di “Libè”, te ne sarai sicuramente reso conto.

In attesa che noi si riesca a chiacchierarci e a riportare la chiacchierata su queste colonne, se hai voglia di approfondire la conoscenza con una delle menti più punk in circolazione, al netto delle domande banali del giornalista, leggi questa intervista sui suoi gusti musicali. Per noi è stata una goduria:

Quali canzoni ti vergogni di ascoltare con piacere?
«Le schifezze che scalavano le classifiche quando ero bambino. Tipo Juke Box Jive dei Rubettes oppure Kung Fu Fighting di Carl Douglas.»

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