Bulli, pupe e paradossi

Quasi | Plat du jour |

di Daniele Panebarco

Più o meno a metà degli anni ’70, realizzavo una striscia intitolata I demoncristiani, pubblicata sul “Foglio”, un quotidiano di Bologna a diffusione regionale. Il responsabile della pagina a cui collaboravo era Stefano Benni, che scriveva già brevi racconti umoristici che apparivano sul “Mago”. Fu lui a consigliarmi di mandare i miei lavori, in particolare Big Sleeping che avevo iniziato a disegnare proprio nel 1975, a Bepi Zancan, che in quel periodo era capo redattore del “Mago”.
Così l’ho fatto.
Bepi Zancan mi rispose che a Fruttero e Lucentini, allora direttori del “Mago”, le mie cose non erano piaciute affatto. Ma che a lui, invece, era piaciuto un racconto di Big Sleeping. Mi disse che da lì ad otto mesi sarebbe diventato lui il direttore, e che mi avrebbe volentieri pubblicato: dovevo solo pazientare un po’.
Cosa vuoi che fosse! Era da sette anni che aspettavo una collaborazione ad una rivista nazionale. Nel frattempo mi offrì di illustrare un breve racconto proprio di Benni, così i miei primi disegni pubblicati a livello nazionale furono delle illustrazioni.

Big Sleeping è il mio personaggio aurorale. Ne ho realizzate un bel po’ di storie. Nel mio archivio ne ho contate 41, ma sono sicuro di averne fatte altre tre, che però non trovo più [sarebbe materia per una bella quarantacinquesima storia di Big Sleeping: il mistero delle tre inchieste scomparse! – ndr].
La maggior parte sono comparse sul “Mago”, “Linus” e “Orient Express”, una fu pubblicata su “l’Espresso”, un’altra uscì come supplemento a “Città Futura” , il settimanale della fgci e un’altra ancora come supplemento al “Manifesto”. Alcune uscirono su “Comic Art”, e quattro furono pubblicate su “Reporter”, l’ultima incarnazione del quotidiano “Lotta Continua”, allora diretto da Enrico Deaglio.

La prima storia, come mi aveva promesso, mi fu pubblicata nell’aprile del 1976 sul “Mago” da Bepi Zancan. Big Sleeping deriva il suo nome da The Big Sleep il primo romanzo di Chandler, maestro del romanzo hard boiled. Big è un investigatore privato che si muove tra bulli, pupi e paradossi.

Tiralo ancora Ignazt è una delle prime storie (e si vede dal disegno ancora un po’ indeciso). Una caustica metastoria. La vita privata dei personaggi dei fumetti.

Oltre a mia moglie che mi ha mantenuto col suo lavoro durante i primi anni di matrimonio, debbo tutto a Bepi Zancan, un personaggio davvero pittoresco ed eccentrico, tutto da riscoprire: gran conoscitore di fumetti, fumettista lui stesso, appassionato di Popeye e Dick Tracy. Suonava il clarinetto in un complesso jazz che si esibiva a Lucca in occasione del festival comic.
Purtroppo poi “il Mago” cessò le pubblicazioni.

A proposito: per un breve periodo all’Isola Trovata si vagheggiò l’ipotesi di rilevarne la testata, poi però non se ne fece nulla, non so perché. Fino a che è esistita l’Isola Trovata si può dire che tra Luigi Bernardi e me ci sia stata una frequentazione quotidiana. Io, lui e Vittorio Giardino eravamo spesso impegnati in lunghe discussioni sul fumetto ed il suo futuro. Tra l’altro il nome di “Orient Express” fu una proposta di Vittorio. Poi chiusa l’esperienza dell’Isola, la nostra frequentazione si è interrotta. L’unica persona del mondo del fumetto che vedo con una certa frequenza da allora, è Vittorio Giardino con il quale condivido la visione sul fumetto ed è lui che mi tiene informato sul gossip fumettistico.

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