Salta la vignetta

Tiziana Metitieri | Spaziami |

La lettura di un fumetto, secondo quanto stanno indagando diversi ricercatori, richiede diversi processi cognitivi, dalla percezione visiva all’attenzione, dalla memoria all’anticipazione. La struttura, la direzione di una sequenza, il bilancio tra testo e immagini e la quantità e finezza dei dettagli sono i fattori esterni in grado di condizionare la modalità di lettura nella quale gioca un ruolo anche l’esperienza di chi legge. L’insieme di questi fattori esterni determina quale sarà il punto di partenza della lettura, su quali vignette ci si soffermerà di più, quanti saranno i salti verso le vignette successive e quante le regressioni verso le vignette precedenti. In linea generale, meno sono i dettagli e più la lettura è veloce così da saltare più di una vignetta o dedicarle una rapida visione d’insieme. Aumentando i dettagli, sia nell’immagine che nel testo, si rende necessaria una maggiore focalizzazione, aumentando i tempi di lettura.

La prima perlustrazione di una tavola a fumetti rileva la disposizione delle immagini e l’estensione del testo. La presenza del testo, il numero di parole e lo spazio da esse occupato influenzano la fissazione di una vignetta e la lettura in sequenza. Il testo richiede più tempo per l’elaborazione rispetto alla visualizzazione delle immagini. Oltre alla presenza e alle caratteristiche del testo, l’immagine di un personaggio è un ulteriore fattore che aumenta il tempo di fissazione di una vignetta e riduce i salti a quelle successive e precedenti. Inoltre, questi due fattori – il testo e il disegno del personaggio – interagiscono anche tra loro nel determinare i tempi dedicati a ciascuna vignetta.

Jungle Book di Harvey Kurtzman

Le caratteristiche dei movimenti oculari cambiano in funzione della presenza di testo e immagini. L’ampiezza delle saccadi, i rapidi movimenti degli occhi che ci permettono di portare nuovi elementi di interesse nella fovea, la porzione centrale della retina, aumenta durante l’esplorazione di una scena rispetto alla lettura del testo, in modo da identificare le nuove posizioni rilevanti, permettendo di pianificare gli spostamenti più distanti dalla fissazione iniziale.

La fissazione iniziale di solito parte dal testo, almeno nelle tavole in cui apre la sequenza o quando ne occupa un’area estesa. Da qui le saccadi entrano in azione per esplorare le posizioni più periferiche occupate dalle altre vignette, selezionando altre regioni rilevanti occupate da un testo ben visibile oppure dai personaggi. Queste esplorazioni rapide delle zone adiacenti non portano con sé informazioni visive elaborate ma permettono di orientare l’attenzione e quindi di avanzare la lettura verso le vignette più informative e più rilevanti per la narrazione, soffermandosi su di esse per la fissazione e saltandone una o più delle precedenti. All’interno di una vignetta è ancora il rapporto tra il testo e l’immagine a guidare la fissazione. Se sono abbinati, la scelta può cadere sul testo e l’immagine viene saltata per proseguire con la vignetta successiva, se sono in competizione allora la vignetta richiede una sosta più lunga durante la lettura.

Pagina di Quino

Insomma, chi legge un fumetto, dovendo fare economia di risorse cognitive sfrutta dei processi rapidi di esplorazione visiva e dei processi più lenti di lettura. In base alla complessità delle vignette, alla distribuzione del testo e al tipo di abbinamento tra testo e immagini la lettrice compirà un numero maggiore o minore di salti visivi ma, attenzione, potrebbe anche tornare indietro verso una vignetta trascurata. Non è dunque importante che si salti da una vignetta all’altra, questo è funzionale all’esplorazione visiva stessa, ma che, se proprio non si procede linearmente, si salti molto, in avanti e all’indietro. Con un unico salto una storia prima ancor di cominciare è già finita.

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