Con questo editoriale si conclude il 2021 di QUASI.
Per noi è l’equivalente del cenone. C’è esattamente quel misto di malinconia e speranza, di consuntivi e buoni propositi.
Guardiamo la carrellata di copertine e di temi in cui ci siamo avvolti nel corso di questo secondo anno di vita della nostra “rivista che non legge nessuno”.
Sono belli. Vanno da “Venti” a “Wonder Woman”, passando per “Oh, Claire!”, “Popporno” e “Bestemmie”. Indicano con chiarezza il posto assai poco definito in cui abbiamo scelto di stare, quando dichiarano “This magazine kills fascists” o “Maschio e femmina l* creò”. Presentano il nostro bisogno di cartografare l’immaginario, muovendoci a tentoni e usando strumenti necessariamente imprecisi.
A questo appuntamento quotidiano, che un giorno alla volta dispone sul nostro sito i tasselli del numero mensile, abbiamo affiancato pubblicazioni cartacee. Due numeri della rivista, datati come il catalogo “Postal Market” primavera/estate e autunno/inverno, e il primo dei quaderni di QUASI, Bagatelle per un alph-art.
Durante quest’anno difficile – il secondo vissuto in regime di pandemia – QUASI è stato terapeutico per un sacco di gente. Il convivio continua a essere il principale tra gli strumenti cartografici a nostra disposizione: lo usiamo per capire, maturando approssimazioni successive, la forma del nostro immaginario e, in questo modo, accumuliamo strumenti – necessariamente fallibili e imprecisi – per costruire una resistenza.
In un anno durante il quale le occasioni di incontro e di festa sono state veramente poche, le chiacchiere tra di noi, al telefono, in chat, per mail, qualche rarissima volta a tavola, sono state la vera salvezza.
Darsi un tema con cui giocare tutte e tutti insieme per un intero mese, ci ha consentito un dialogo a distanza vivacissimo.
QUASI c’è stato per tutto l’anno ed è stato costruito da: Mabel Morri, Beniamino Malacarne, Arabella Urania Strange, Alessandra Falca, Omar Martini, Francesco Pelosi, Carlotta Vacchelli, Lorenzo Ceccherini, Lella Parmigiani, Lucia Lamacchia, Ugo e Michel, Francesco baro Barilli, Peppe Liberti, Massimo Galletti, Alberto Choukhadarian, La Came, Claudio Calia, Serena Ruzzene, Renato Giovannoli, Marco Bertoli, Davide Scagni, alpraz, Andrea G. Ciccarelli, padre Alfonso Maria Tava, Sinatrio, Francesco Checco Frongia, Tiziana Metitieri, Paolo Castaldi, Stefano Tevini, Rosso Foxe, Titti Demi, Federico Beghin, Monia Marchettini, Michele Ginevra, Officina Infernale, Sonno, Manuele Fior, Howard Chaykin, Carlos Giménez, Àlvaro Pons, Onofrio Catacchio e anche da noi due.
Con questo articolo ci salutiamo per qualche giorno. Riapriamo il 10 gennaio. Fino ad allora, divertiti più che puoi, ma comportati responsabilmente: non fare nulla che noi non faremmo se fossimo al tuo posto (ti restano un sacco di possibilità, te lo garantiamo).
Ciao.
…
Ehi… Aspetta.
Ci stavamo dimenticando i buoni propositi.
Per l’anno prossimo, ti promettiamo di esserci. Di questi tempi, non è poco