di Lorenzo Palloni
1) So che me lo presenta Alessandro Zannoni durante gli anni di Perdisa Pop.
2) So che a Lucca Comics, davanti ad un caffè insieme ad altri due fumettisti, ci dice che Xxxxxxx XX è la peggior casa editrice italiana. È il 2009.
3) So che ritiene imbarazzante quello che sono diventati Xxxxxxxxx e Camilleri. È il 2010.
4) So che porta i manga in Italia.
5) So che riscrive tutto Xxxxxxx Xxxxxxxxx, anche se non si può dire.
6) So che scopre tutti i più grandi narratori di genere (e non) italiani.
7) So che il suo lavoro come scrittore è sotterrato da quello di editore, di scopritore di qualità e di scafista di dispositivi culturali.
8) So che scrive capolavori, che Pallottole Vaganti dovrebbe essere studiato nelle scuole e che Il Male Stanco è seminale.
9) So che quando mi dice «Questo libro ti piacerà» mi piace sempre. Questo dal 2009 al 2012.
10) So che una volta lo saluto sul lungarno e lo spavento – è soprappensiero – e mi dice: «Uff! Palloni!i Ti buco con uno spillone». Lo dice anche quando scrivo cagate su Facebook.
11) So che a Bocca di Magra nel 2010 mi da una pacca su una spalla che è una sassata e ancora me la ricordo.
12) So che rabbia e delusione in lui sono benzina per la resistenza culturale.
13) So che cambia il modo di concepire portare la narrativa di genere e media sottovalutati oltre le possibilità.
14) So che una figura come lui è insostituibile, che tempi come questi lo avrebbero imbarazzato e che se continuiamo a ricordarlo e a ricordarci cosa faceva e come lo faceva, come un mantra, qualcosa prima o poi cambia.
15) Non so se i libri che faccio gli piacerebbero ma so che è una domanda che mi pongo costantemente e so che male non fa.