La scorsa estate mi sono imbattuto in un libro bellissimo e, non riuscendo a sopire l’incontinenza verbale, ne ho scritto da qualche parte:
«Un editore, per avere senso, ha il dovere di far sentire la sua presenza senza sovrastare quella dell’autore e senza opprimere chi legge.
Les Éditons Martin de Halleur paiono essere proprio una casa editrice (e di questi tempi, quando ne incontro una, mi stupisco sempre). Hanno pubblicato il nuovo libro di Nina Bunjevac, La Réparation, riservandogli una cura e un’attenzione mirabili.
È il quarto volume della collana “25 Images”, che chiede agli autori di raccontare una storia in venticinque disegni, in bianco e nero, uno per pagina, senza testo, in un formato identico a quello definito da Frans Masereel per il suo libro 25 immagini della passione di un uomo.
Questo di Bunjevac è un libro magnifico, che terrò accanto a L’Approdo di Shaun Tan ed estrarrò dalla mensola ogni volta che avrò male. Dice di un dolore d’infanzia, di soprusi e abusi, di gioia rubata, e dell’arte e della memoria come strumenti di riparazione e di cura.
Fatti un favore. Cercalo e amalo.»
Quella collana è proprio bella. Lo scorso settembre ne è uscito un altro volume, affidato a Jacques Tardi: 20 ans en mai 1871.
Tu lo sai, vero, cosa è successo nel maggio del 1871 a Parigi? Mio fratello Boris te lo racconterebbe sicuramente meglio di me. Siccome questo post-it lo scrivo io, ti devi accontentare del riassuntino a spanne e manazze che posso approssimare.
Tra il 18 marzo e il 28 maggio del 1871 si consumò quella forma di autogestione e autogoverno socialista e libertaria nota con il nome di Comune di Parigi. L’insurrezione del 18 marzo cacciò il governo del presidente Adolphe Thiers e, otto giorni dopo, elesse direttamente il governo cittadino e si liberò del Parlamento.
Le bandiere rosse della Comune sono i vessilli sotto i quali fu eliminato l’esercito permanente e furono armati i cittadini. Da quel momento un sacco di ottime idee: istruzione laica e gratuita, magistrati e funzionari eleggibili e revocabili, salari dei funzionari e dei membri del consiglio vicini a quelli degli operai, avvio delle associazioni dei lavoratori, epurazione dei fedeli al governo …
Il presidente Thiers non la prese bene e, da Versailles, ordinò all’esercito di porre fine alla Comune: il 21 maggio l’esercito entrò a Parigi e in una settimana, la semaine sanglante, uccise almeno 20.000 parigini. Nei giorni successivi, la vendetta di stato proseguì: decine di migliaia di condanne e deportazioni di cittadini coinvolti nella Comune; migliaia di parigini in fuga.
Adolphe Thiers, il presidente francese in carica, quello che ordinò la riconquista e il massacro dei comunardi, alla sua morte, fu tumulato in un mausoleo bellissimo nel cimitero parigino Père-Lachaise.
Tardi fa i conti con la storia – sua, del suo paese e della sua città – da sempre. In questo caso, ha solo 25 disegni per raccontare l’estrema vendetta di un vecchio, che aveva vent’anni nel maggio del 1871, che non ha mai domato la rabbia ch’entro gli arde dal massacro della Comune. Spoiler: la vendetta ci sarà, sarà terribile e userà la sola arma che il tempo ci lascia.
Non posso che ripetermi. Fatti un favore. Cercalo e amalo.
Scrive e parla, da almeno un quarto di secolo e quasi mai a sproposito, di fumetto e illustrazione . Ha imparato a districarsi nella vita, a colpi di karate, crescendo al Lazzaretto di Senago. Nonostante non viva più al Lazzaretto ha mantenuto il pessimo carattere e frequenta ancora gente poco raccomandabile, tipo Boris, con il quale, dopo una serata di quelle che non ti ricordi come sono cominciate, ha deciso di prendersi cura di (Quasi).