Leggi Aquarica di Sokal e Schuiten

Paolo Interdonato | post-it |

La notizia Ansa, che pare una velina, è del primo febbraio. Sembra proprio che l’annunciato acquisto della maggioranza delle quote di Star Comics e correlate (stampa, distribuzione nelle fumetterie e rete di negozi) sia diventata effettiva dall’inizio del mese corrente. 4,6 milioni di euro a coprire il 51% di un’azienda il cui valore è stato valutato di 9 milioni.
Chi, come me, trascorre del tempo negli store Mondadori non è stupito dall’interesse del colosso editoriale italico per i fumetti. Guardando la distribuzione degli spazi in quei negozi, si capisce quanto i manga contribuiscano al fatturato delle librerie. Non solo i volumetti nipponici – certo, meno costosi, ma venduti in serie – occupano un’ampia percentuale della metratura degli store, ma si tratta anche dei metri più calpestati da bipedi senzienti, curiosi e, soprattutto, spendenti.

A me, di fare i conti in tasca alle famiglie Berlusconi e Cavallerin, interessa veramente poco. Mi incuriosiscono invece le ricadute sulle altre case editrici. I gruppi editoriali che hanno reti di distribuzione e di vendita, in tempi recenti e a detta di chi ne sta pagando le conseguenze, parrebbero favorire i propri prodotti (in termini di reperibilità ed esposizione) a scapito degli altrui.

È un periodo strano. Per innestarsi in un mercato che sembra florido,  molti editori, che tradizionalmente si occupavano d’altro, hanno dato vita a etichette specificamente dedicate al fumetto. A volte sono robe strane di cui è difficile capire il disegno, in particolar modo se sono agli inizi e pubblicano una manciata di libri l’anno. Alcuni tra questi editori, scelgono inoltre di rimanere fuori dalla rete delle fumetterie: in questo modo restano anche fuori dai tradizionali cataloghi sfogliati dai fumettologici e dai radar di chi segnala le nuove uscite.

A me ne viene in mente uno che merita almeno un post-it.

Non ho capito bene da quanto tempo esista la collana “Gallucci Balloon”. Sul sito dell’editore, sono messi sotto quell’egida libri di Altan e Stefano Disegni usciti dieci anni fa. Mi sono accorto della sua esistenza soltanto poco più di un anno fa, quando hanno iniziato a far capolino dei volumi in formato album BD (24×32). E sono anche fumetti interessanti. Se non erro sono usciti Le donne del fiume KI di Sawako Ariyoshi adattato a fumetti da Cyril Bonin, Il giocatore di scacchi di Stefan Zweig adattato da David Sala, Il rito di Amaury Bündgen, e, soprattutto, il primo volume di Aquarica di di Benoît Sokal e François Schuiten.

Il fumetto di Sala è bellissimo e devo avertene già detto altrove. Di Aquarica, invece, non ti ha detto niente nessuno. Neppure io. È l’ultimo fumetto di Sokal, ma l’ultimo sul serio. Lo stava realizzando, con Schuiten che ha poi dovuto finire da solo la seconda parte, quando è morto, sessantaseienne, il 28 maggio 2021. Sokal, che è l’autore della serie dell’ispettore Canardo (in italiano Anatroni, nelle poche – credo due – storie uscite su “Alter alter”), da anni non faceva più fumetti. Aveva progettato videogiochi che valeva la pena giocare (ho vissuto settimane della mia vita nei suoi Syberia). Anche questo Aquarica non era nato come fumetto: nell’idea dei due fumettisti doveva essere un lungometraggio. Eppure, quando lo guardi in questa edizione italiana così curata nella scelta dei materiali e nella qualità della riproduzione, ti ritrovi a muovere lo sguardo su un fumetto bello davvero.

È un vero peccato che tu non l’abbia visto in giro. Se rimedi, magari, Gallucci rientra dei costi e decide di pubblicare anche la seconda parte. Non lo dovesse fare, ti troveresti in casa un volume meraviglioso e potresti comprare il secondo in francese senza troppe menate. Mica sono necessarie quelle poche parole nei balloon (che danno anche il nome alla collana) per godere di questo gioiello.

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(Quasi)