di Ivan Hurricane
Fumettista, pittore, provocatore, situazionista, creatore di riviste e festival, scrittore di favole grottesche, ex paracadutista della Folgore e protagonista di tanti aneddoti estremi e surreali… questo e tanto altro è stato Max Capa, al secolo Nino Armando Ceretti (1944-2023), il fondatore della leggendaria rivista “Puzz”, il primo importante esempio di editoria underground a fumetti (per certi versi, la risposta italiana a “Zap” di Robert Crumb) che però già dalle sue origini si distinse per essere un prodotto alieno e controcorrente rispetto alla stessa scena alternativa.
Per me era il più eretico di tutti, la parte ingestibile e geniale della Santa Trinità del fumetto underground della Milano anni Settanta: Max Capa, Matteo Guarnaccia ed Enzo Jannuzzi hanno aperto delle porte della percezione grazie alle quali la Milano a fumetti è finalmente diventata un posto meno tranquillo e noioso dove raccontare.
Ho avuto l’enorme fortuna di intervistarlo vent’anni fa sulla fanzine “The Artist”(che sarebbe diventata “Puck!”), e da quel momento l’ho coinvolto in quasi tutte le mie scorribande editoriali collettive, a cui si è prestato, sempre con grande generosità, con disegni inediti e scambi epistolari che spesso si trasformavano in folli e lucidissimi flussi di coscienza.
Lo speciale che segue è solo un piccolo atto di riconoscenza, realizzato con l’aiuto prezioso di altre importanti voci dell’editoria indipendente in qualche modo legate alla figura di Max Capa e a quello che ha rappresentato.
Chi lo ha conosciuto da molto vicino, come il suo complice storico Pietro Carnelutti (fumettista per “Robota Nervoso”,“Puzz” e gran parte della prima produzione di Capa), il fondatore di Stampa Alternativa Marcello Baraghini e il poeta metropolitano Cataldo Dino Meo del collettivo “Gatti Selvaggi”, e chi ha seguito strade parallele ma con diversi punti di collisione, come il direttore di “Frigidaire”Vincenzo Sparagna, il mail artist Vittore Baroni o il fondatore di “Crack Festival”Valerio Bindi, che lo intervistò nei primi anni Duemila e che ci ha donato proprio quella conversazione mai ristampata.
Non mancheranno interventi critici di Francesco Ciaponi, direttore di “Friscospeaks”, Michele Mordente di Nuvole Sotterranee, e le analisi e i ricordi di Gianluca Umiliacchi, il più grande archivio vivente di fanzine e autoproduzioni, amico e promotore del lavoro di Max Capa da molti anni.
Il tutto sarà condito con video, immagini, fumetti tratti dalla sterminata produzione dell’artista, il resoconto di una “Conferenza Psichedelica” al festival AFA nel maggio 2017 e tributi scritti e disegnati da Elena Mistrello, Titti Demi, Simone Lucciola e il sottoscritto.
E tanto altro si aggiungerà man mano.
Buona visione e buoni turbamenti.
Hurricane
(Fumettista, direttore delle riviste “Capek” e “Puck!”)
link utili
- l’unico blog di Max Capa sopravvissuto e fermo al 2007
[Questo speciale “Viva Max Capa” è il nostro sentito omaggio al fondatore del fumetto underground italiano. Ci teniamo a riservargli uno spazio che restituisca, per quanto possibile, la sua importanza e offra la possibilità di conoscerlo. Intendiamo avvantaggiarci del fatto che siamo in rete e, di conseguenza, non abbiamo limiti di tempo e di spazio per la pubblicazione. Per cui, se hai ricordi personali o materiali difficili da reperire di Max Capa e ti piacerebbe fossero un patrimonio comune, non esitare a contattarci.]
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