Prima che sia settembre: sessione di recupero

Paolo Interdonato | post-it |

Ti conosco, mascherina.
Nei ritagli di tempo che la lettura di (Quasi) ti ha lasciato liberi, hai pianificato nei minimi dettagli la vacanza dei tuoi sogni: un tour avventuroso, in posti mai visti prima. Non importa se il tuo itinerario si snoderà tra aree metropolitane ad altissima densità o, in una presunzione di contatto con la natura, in località mai toccate da mano umana, l’importante è che tu possa muoverti con leggerezza e disinvoltura, senza vincoli.

Pensando a te – e alle dimensioni del tuo leggerissimo bagaglio – mi sono appuntato i titoli di tutti quei fumetti che, approfittando della tregua agostana, dovresti proprio recuperare. Spero che dieci o quindici chili di carta (non comprimibili nello spazio di un tablet) non ti infastidiscano mentre ti fai largo tra le liane con un machete o cerchi di conquistare la sommità del grattacielo più alto del mondo.

Iniziamo con i manga.

È uscita una nuova edizione di Sand Land di Akira Toriyama. L’autore nipponicomorto all’inizio dello scorso marzo, quando ormai – reso ricchissimo dallo straordinario successo di Dragon Ball – lavorava per hobby, non ha smesso di fare fumetti. Poca roba, rispetto alle saghe lunghissime e divertentissime del periodo di maggior produzione, ma comunque godibilissima. Questa è una storia del 2000 che si risolve in una dozzina di capitoli. Un volumetto da sfogliare con gioia. Demoni a zonzo e un mondo senz’acqua come nei romanzi degli elementi di Ballard.

Minetaro Mochizuki è bravissimo. Da qualche parte, negli anni Novanta, una casa editrice di Daniele Brolli ha pubblicato – come al solito con estrema lungimiranza ma offrendo poche speranze che l’etichetta vivesse abbastanza da concludere una serie che richiedeva ben 10 uscite – Dragon Head. Poi l’autore è diventato uno dei tanti mangaka da leggere a spizzichi e mozzichi in traduzioni centellinate da editori diversi. Dopo la pubblicazione di due suoi lavori recenti e bellissimi (Tokyo Kaido e Chiisakobe). Coconino ha pubblicato i primi otto volumi (degli 11 complessivi che compongono la serie) di Mai Wei. È divertentissima. Una ragazza che pesta come un maglio e cerca la sua rotta è protagonista di un One Piece diverso. (Oh! Intendiamoci. È evidente anche a me che Mai Wei non è divertente quanto One Piece, ma mica vorrai mettere i cento e passa fascicoli del manga di Eiichirō Oda nello zaino?)

Sono un anziano e ho fatto in tempo ad acquistare e leggere tutte le storie di Lupin III di Monkey Punch mentre uscivano la prima volta in italiano (era roba che si trovava in edicola, figurati). È passato un sacco di tempo. Quest’anno, Panini ha dato alle stampe una coppia di volumi intitolati Lupin III: Greatest Heists. Raccolgono una selezione di storie del primo ciclo di Monkey Punch. Non ho sfogliato i due albi, ma sono certo che siano fitti di divertimento. 

Taiyo Matsumoto è un gigante. Tokyo Higoro: Giorno per giornosi muove in un pratico cofanetto che contiene i tre volumi. Non l’ho ancora tenuto tra le mani, ma nutro un pregiudizio positivo così radicato nei confronti dell’autore che ti garantisco, alla cieca, che c’è da godere parecchio.

Dopo questa solida base di fumetto nipponico, è giunto il momento di appoggiare nel tuo zaino un po’ di materiali americani.

Il primo è Doctor Strange: Alba e tramonto di Tradd Moore. Ho una gran voglia di leggerlo. Ho deciso però di non ordinarlo. Lo voglio trovare in una libreria. È un libro gigantesco: dovrebbe essere facile vederlo. Ho girato un sacco di negozi senza riuscire a scovarlo. Mi pare ci siano solo due possibilità: o i librai sono diventati bravissimi a nascondere gli elefanti o la casa editrice manda in distribuzione così poche copie dei libri che tanto varrebbe che specificasse che fa pubblicazioni “che non legge nessunə”.

Lo so: Martin Vaughn-James è un inglese. Ma la prima edizione di The Cage, quella del 1975, è stata pubblicata da Coach House Books, una casa editrice canadese, quindi The Cage – con un arbitrio brutale – lo infilo tra gli americani. Per altro, quel libro l’ho conosciuto, qualche anno fa, attraverso l’edizione francese curata da Thierry Groensteen. Fai così anche tu: infila nello zaino – in mezzo ai volumi provenienti dal Nuovo Mondo – questa meraviglia narrativa, realizzata, cinquant’anni fa, da un inglese folle. L’edizione Coconino mi pare bella e riporta il testo di Groensteen che ci ha spiegato come si dovevano guardare quelle pagine.

Per Bao è uscito il secondo volume de La mia cosa preferita sono i mostri di Emil Ferris. È davvero un gran lavoro.

Hai ancora spazio per gli americani? Sì? Bene! Ci sono giusto due omnibus da oltre mille pagine l’uno che dovresti proprio avere con te per i momenti in cui la frenesia del viaggio si tinge di noia: Hellblazer di Jamie Delano e Le avventure di Batman di Paul Dini  e Bruce Timm.
Il primo raccoglie le storie del miglior indagatore dell’incubo che sia mai stato raccontato a fumetti.
Il secondo è un magnifico volume di fumetti di supereroi. Hai presente quando ti dicono che dovresti proprio leggere i fumetti di Batman scritti dallo sceneggiatore del momento? Ecco, di solito, poi, ti ritrovi tra le mani una roba di scrittura televisiva e voce narrante del pipistrellone che – con illeggibili caratteri blu su sfondo nero – dice banalità cupe e stentoree. Il Batman di Dini e Timm non è uno stronzo noioso. Ed è fumetto. Quelle pagine sono proprio belle.

È giunto il momento di passare ai francesi che mica ci danno soddisfazioni solo quando votano.

Se non hai ancora guardato La strada di Manu Larcenet sei imperdonabile. Rimedia subito! È un fumetto fondamentale. Ne parleremo per un sacco di tempo. Prendere la storia – e i temi, il linguaggio, i toni, le atmosfere – di un romanzo e trarne un fumetto è un’operazione bastarda e pericolosa. Succede da un sacco di tempo. EC Comics ha costruito la propria credibilità editoriale sul modo in cui riusciva a rubare le storie di Ray Bradbury. Attraversando il filtro della parodia, Harvey Kurtzman ha trasposto quasi tutto in fumetti. Città di vetro di Paul Auster, trasposto da Paul Karasik  e David Mazzucchelli, ci ha spiegato un sacco di cose sullo specifico del fumetto.
Ecco. Larcenet, partendo dal testo di Cormac McCarthy e mantenendo un’aderenza tematica e sentimentale abbacinante, non rinuncia mai a essere se stesso e costruisce una narrazione con cui ci tocca di fare i conti. Qui e ora.

La produzione di Lewis Trondheim è sconfinata. In Italia si è visto pochissimo. Il suo personaggio più importante è Lapinot, un coniglio che può vivere – e morire – qualsiasi avventura. Un paio di anni fa, nella collana senza forma – e con formati cangianti – che il francese dedica alle nuove avventure di Lapinot (quelle vecchie si erano concluse bruscamente con un evento apparentemente irreversibile), è uscito Per Toutatis! È un albo interessantissimo, perché contiene un’avventura di Lapinot, ma anche un’avventura senza Asterix (un gioco di cui può godere solo chi seguiva le due serie Dargaud del francese: “Les Formidables Aventures de Lapinot” e “Les Formidables Aventures sans Lapinot”).
Siccome Asterix continua a essere un personaggio ancora vagamente vendibile in Italia, Nona Arte ha tradotto questo volume. È bellissimo. Goditelo. Poi fingi di capire il francese e cerca tutto il Lapinot (e il Richard e, in definitiva, il Trondheim) che puoi.

E per finire, procurati quel mattone del Diario di Fabrice Neaud. Un libro che sembra essere meraviglioso con il quale, probabilmente e purtroppo, non riuscirò mai a trovare la giusta sintonia.

Dài! Ora puoi prendere i volumi italiani.

Si inizia con Quando muori resta a me di Zerocalcare. (Solo perché tu lo sappia, alla fine, leggendolo, empatizzo molto di più con il padre che con il figlio.)

Oblomov ha riportato in libreria La strega di Anna Brandoli e Renato Queirolo. Guardo questo vecchio fumetto che ho amato diversi decenni fa e spero che la sua presenza sugli scaffali stia lì a indicare l’intenzione dell’editore di concludere il ciclo di Rebecca dei due autori. Sono un po’ preoccupato perché mi pare che le proposte editoriali di Oblomov stiano un po’ rarefacendosi.

Mentre ancora ti dimeni tra vecchi fumetti, prendi anche la nuova edizione del primo volume delle avventure di Valentina: I sotterranei di Guido Crepax. Che ti devo dire di un fumetto così incredibile?

E per concludere, I pesci non parlano e altri racconti di Iris Biasio. La raccolta dei fumetti brevi di un’autrice che disegna il malumore come nessun altro.

Hai già chiuso lo zaino?
Scusa. Riaprilo un attimo. Non sapevo dove collocare questo libro bellissimo appena uscito. Anke Feuchtenberger è tedesca! Compagna Cuculo è uno straordinario memoriale di quasi cinquecento pagine. Dovessi sentire l’allegria che fluisce forte in te, prendilo in mano e fissa gli occhi di quel cinghiale: ritroverai l’equilibrio. (Fai attenzione a non sfogliarlo durante un momento di tristezza.)

Buone vacanze!

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(Quasi)