Dopo aprile viene, inevitabilmente, maggio. In cerca di amicizie, Boris e io abbiamo deciso di assegnare “(Quasi) un premio” ai migliori fumetti usciti nel corso del 2023.
Siccome siamo personcine cordiali e amorevoli, abbiamo imposto le nostre scelte a tutta la redazione (che, diciamolo, mica l’ha presa benissimo, eh).
Un premio senza giuria, con una discussione intorno al senso dello stesso attuata solo dopo l’assegnazione.
Abbiamo fatto un esercizio (che ha molto divertito noi due, un po’ meno premiati e redazione) per confrontarci con alcuni dei paradossi presenti in ciascuna premiazione. La sintesi, se vuoi, puoi leggerla in un box che – nel momento dell’uscita di questo post-it – è ancora presente in home page. In ogni caso, abbiamo premiato: Il saraceno di Vincenzo Filosa (la versione di Boris e la mia, la nota di Lella, il commento di Paolo Bacilieri, una risposta di noi due ad alcune critiche); La Parte Meravigliosa di Ruppert e Mulot (le analisi di Boris e la mia lunga didascalia); e I tre sentieri di Baudoin (la facoltà di cazzeggio in cui cerchiamo di spiegarci).
In ogni caso, ti invitiamo a leggere (o a rileggere) tutto il settantacinquesimo numero di (Quasi).
Dopo un mese di cazzeggio e confronti, ci siamo sentiti come se fosse finito l’anno scolastico. E, in effetti, in giugno, in Italia, la scuola finisce sul serio. Siccome ci viene riconosciuto lo status di “rivista impegnata”, abbiamo deciso di dedicare il settantaseiesimo numero di (Quasi) a uno dei mali della nostra società, i “Compiti delle vacanze”.
Approfittando del tema, tutte le persone che fanno (Quasi), si sono comportate come hanno sempre fatto durante gli anni della prigionia scolastica: hanno ignorato l’esistenza dei compiti, rimandando tutto all’inizio di settembre (Titti ha riportato con precisione le modalità di gestione dell’incombenza sulla copertina del numero).
Segnalo gli articoli di Boris, in gita preolimpica a Parigi, in visita alla mostra “Bande Dessinée 1964-2024”.
Luglio è stato il mese di “(Quasi) estate”. Il settantasettesimo numero della nostra rivista si è riempito di giochi e cazzeggio come non mai.
Dietro una copertina strepitosa di Lucia, Claudio ha dato sfogo a una voglia di scrivere sopita da troppo tempo e ha proseguito la sua lettura del Daredevil di Frank Miller e ha recensito un sacco di altre cose; Cico Casartelli ha esordito sulle nostre pagine con un pezzo in memoria di Kinky Friedman; Rosso e Titti sono tornate con “La posta del cuore”.
In agosto, lo sai, (Quasi) è rimasto chiuso e silenzioso per tutto il tempo (shhh… è un nostro segreto). Ma a settembre si ritorna con i soliti ritmi.
Scrive e parla, da almeno un quarto di secolo e quasi mai a sproposito, di fumetto e illustrazione . Ha imparato a districarsi nella vita, a colpi di karate, crescendo al Lazzaretto di Senago. Nonostante non viva più al Lazzaretto ha mantenuto il pessimo carattere e frequenta ancora gente poco raccomandabile, tipo Boris, con il quale, dopo una serata di quelle che non ti ricordi come sono cominciate, ha deciso di prendersi cura di (Quasi).