«Finita, è finita, sta per finire, sta forse per finire. (Pausa) I chicchi si aggiungono ai chicchi a uno a uno, e un giorno, all’improvviso, c’è il mucchio, un piccolo mucchio, l’impossibile mucchio.»
Le hai riconosciute? Sono le parole di Clov che aprono Finale di Partita di Samuel Becket, annunciandone la fine mentre la piéce sta iniziando.
Proviamo con queste:
«Tutto quello che ha un inizio ha una fine, Neo.»
Ah… Accidenti! C’è scappato il nome del protagonista. Chi parla, come avrai capito, è l’agente Smith in Matrix Revolution.
Gli articoli si sono aggiunti agli articoli, al ritmo di due al giorno, e adesso ce n’è un piccolo mucchio: suddivisi in una dozzina di numeri strutturati come un settimanale.
E poi c’è anche il primo numero cartaceo di “QUASI, la rivista che non legge nessuno”, che avrà periodicità quadrimestrale.
Già prima della clausura sanitaria, quando ancora stavamo progettando, «un po’ per celia un po’ per non morir…» di noia, il quadrimestrale cartaceo, sentivamo viva una necessità: volevamo riempire un vuoto critico. Ci pesava l’assenza di uno spazio di riflessione sull’immaginario, e nello specifico sul fumetto, nel quale fosse possibile varcare confini, andare a vedere i leoni, invadere campi, incasinare schemi di gioco sclerotizzati, disegnare mappe le cui coordinate non fossero sempre quelle dello sguardo miope di esperti di qualcosa privata del contesto.
“QUASI” è stato il nostro tentativo di costruire una presenza che riempisse quel vuoto. Una scommessa: non eravamo certi di riuscire a tenere il ritmo e di arrivare al traguardo di tre mesi e, alla fine di questa settimana, tredici numeri. Ce l’abbiamo fatta e il blog è cresciuto polarizzando attorno a sé lo sguardo di chi, come noi, soffriva per quell’assenza. Adesso possiamo confessarlo: temiamo che qualcuno stia leggendo “QUASI”, facendo perdere efficacia al nostro bellissimo sottotitolo.
Siamo sicuri di parlare a nome di tutti i collaboratori di “QUASI” quando diciamo che siamo contenti di quello che sta succedendo in questo spazio. “QUASI” è frutto di dialogo e di scelte. Ognuno degli articoli che leggi in questa colonna nasce da uno scambio spesso fitto e articolato, fatto di mail, telefonate, chat, confronti, stimoli e affinamenti. In questo modo, ogni articolo è il tassello consapevole di una riflessione articolata che regala a noi per primi senso e verità.
Certo, siamo contenti. Eppure non possiamo mascherare il nodo di insicurezza e insoddisfazione che ci brucia dentro. Ci sembra che “QUASI”, come è stata realizzata finora, abbia alcuni limiti, anche importanti, che non sempre riusciamo a mettere a fuoco.
Alcune cose ci appaiono evidenti.
Sentiamo la necessità di nuovi spazi di analisi dedicati, per esempio, allo sport, alla sessualità, al senso etico del nostro essere lettori, all’amore e alla morte, agli ozii e alle divagazioni…
Cerchiamo sguardi, giovani e vivi, su una parte di immaginario che, forse per motivi anagrafici, ci ostiniamo a trascurare: quella che, tra app, social network e piattaforme di condivisione, sviluppa forme di intrattenimento, serialità e consapevolezza sullo schermo di tablet e smartphone.
Vogliamo dedicare una maggior attenzione alle recensioni e al racconto in presa diretta delle nostre letture.
Non abbiamo remore a dire che, con la tredicesima settimana di “QUASI”, che si apre proprio con questo editoriale, chiudiamo la prima stagione del blog. Dopo sabato primo agosto ci fermeremo per qualche settimana e tireremo un po’ il fiato. Ma, niente paura. La seconda stagione è già in cantiere e ripartirà proprio da qui il 6 settembre. Scrivilo in agenda.
Ci si vede. Presto.
Ne approfittiamo per ringraziare chi fa “QUASI” con noi:
Adriana Lago, Alberto Bonanni, Alberto Choukhadarian, Alessandra Falca, Alessio Spataro, Andrea G. Ciccarelli, Arabella Urania Strange, Claudio Calia, Felix Petruška, Francesco Chiacchio, Francesco Pelosi, Fumettibrutti, Giorgio Trinchero, Joe1, La Came, Lorenzo Ceccherini, Lucia Lamacchia, Marco Corona, Massimo Galletti, Massimo Giacon, Patrizia Mandanici, Peppe Liberti, Ugo e Michel.
e poi:
Andrea Porrini, Chiara Raimondi, Daniele Panebarco, Federica Del Proposto, Francesco Checco Frongia, Giancarlo (Elfo) Ascari, Lorena Canottiere, Mabel Morri, Marco Di Salvo, Onofrio Catacchio, Otto Gabos, Paolo Castaldi, Paolo Cattaneo, Sara Pavan, Titti Demi, Tiziano Angri, Tommy Vindex Regano, Vincenzo Filosa, Walter Ferranini.