L’oggetto misterioso
A pagina 16 e 17, sopra il tavolo della cucina di Woody Brown, appare un oggetto blu non ben identificato.
Ingrandiamo per i presbiti che leggono dal cellulare:
Sono sicuro che per qualcuno il riconoscimento sarà immediato, ma io ci ho messo un bel po’. Sembra una ciotola, ma è in mezzo ai libri. In cucina: cosa contiene? Perché è lì? Ware non ce lo dice: lo disegna però in quasi tutte le vignette delle due pagine. Visto dall’alto è così:
Non ci sono altri elementi in queste due pagine per capire di cosa si tratta: è un contenitore, ed è in mezzo alla tavola della cucina dove Woody prepara le lezioni. Un no-prize a chi indovina per primo senza andare a sbirciare nelle pagine successive.
Un’altra forma di bullismo
Mentre Rusty ha a che fare con Jason Lint che gli scatarra nel guanto, Chalky e sua sorella se la devono vedere con la nonna. La scena dura esattamente quanto l’altra: Chalky inizia a fare colazione quando Rusty esce dalla macchina per andare a scuola, e la scena finisce con la nonna che lava un piatto mentre a Rusty pizzica il pisello.
In breve: siamo in cucina, Chalky sta mangiando alcuni cereali da una ciotola. La nonna, in piedi, accanto ai fornelli, chiede se non voglia piuttosto un uovo. Lui risponde di no. Lei mette via le pentole. Poi la nonna chiede a Chalky se le darà una mano nel pomeriggio con alcuni lavori: in cambio lo accompagnerà al negozio di giocattoli. Chalky, all’inizio titubante, è entusiasta. Alla fine la nonna si rivolge ad Allison e le dice di sistemare camera sua, così avrà qualcosa di buono da raccontare alla loro madre quando si sentiranno.
Se la durata e la scansione delle vignette è identica (come abbiamo visto, c’è una precisa corrispondenza tra la divisione delle vignette della parte di Rusty con quella di Chalky), il crescendo delle sequenze è piuttosto diverso, e non potrebbe essere altrimenti. Ware è molto attento all’equilibrio tra le due vicende e fa in modo da un lato di non sovrapporre i momenti chiave, dall’altro di ottenere l’effetto massimo dall’affiancamento. Facciamo un esempio:
Rusty entra a scuola, arrivano i bulli. La tensione cresce, e lo vediamo anche dalle inquadrature, sempre più vicine a Rusty. Contemporaneamente, sotto, abbiamo l’impressione che qualcosa non vada. Allison dice alla nonna che Chalky è abituato a fare colazione con i cereali. La nonna non le risponde, ma mette via la pentola. Tutto si svolge in silenzio, si sentono solo i rumori: c’è così tanto silenzio che nelle ultime due vignette si sentono masticare prima Chalky, poi Allison. È un momento che sembra di grande imbarazzo, che sottolinea la poca familiarità tra la nonna e i nipoti, e che ci mette all’erta. Questo momento di silenzio si riverbera nel passato (è successo qualcosa in famiglia, perché questa non è la quotidianità normale dei due ragazzi) e rilancia nell’immediato futuro (il silenzio che preannuncia un conflitto, o una rivelazione, o qualcosa di imminente).
Se da Rusty l’inquadratura si fa sempre più vicina a lui per farci vedere il suo terrore, da Chalky invece abbiamo un piccolo allontanamento che da un lato è strutturale (c’è come una simmetria nella costruzione della doppia pagina), dall’altro, qui, sottolinea la distanza tra nonna e nipoti: aumenta il senso di freddezza, l’estraneità tra di loro e il senso che, in qualche modo, Allison e Chalky siano fuori posto.
Nella loro differenza narrativa le due sequenze si sostengono ed entrambe spingono verso una tensione crescente. La vicenda di Rusty ha il suo massimo di tensione nella pagina successiva, mentre per Chalky le cose sembreranno alleggerirsi: ma è solo una questione di equilibrio, perché poi, mentre Rusty pulisce il guanto e si aggira silenzioso per le scale della scuola, nella cucina della nonna di Chalky le cose si complicano.
Ecco la doppia pagina (per comodità impaginata in verticale). Inizia con il dettaglio della ciotola di cerali di Chalky: è uno stacco netto con l’inquadratura precedente, segnala l’inizio di una nuova scena, e immediatamente dà al lettore le coordinate spazio temporali della situazione.
Il resto è strutturato per microsequenze di due o tre vignette: due campi medi con Chalky e Allison all’inizio e alla fine, a modo di parentesi, e in mezzo nove vignette che potremmo dividere in tre moduli ben definiti: Allison che mangia + nonna che guarda in basso + nonna che guarda in alto; Allison che beve + Allison che appoggia il bicchiere + nonna; Allison che mangia + nonna che guarda in basso + nonna che guarda in alto. Al centro della doppia pagina Allison parla e la nonna sta in silenzio per sei vignette: ed è già un indizio della relazione problematica tra le due.
(continua)
Tra le altre cose, ha pubblicato “Un diario pressappoco” (con lo pseudonimo brèkane, RGB, 2007), e, insieme con Alberto Talami, i volumi a fumetti “Quasi quasi mi sbattezzo” (Beccogiallo, 2009), Morte ai cavalli di Bladder Town (Autoproduzione, 2010, premio Nuove Strade al Comicon di Napoli, 2011), “Il futuro è un morbo oscuro, dottor Zurich!” (BeccoGiallo, 2018, premio Miglior Sceneggiatura al Comicon di Napoli, 2019) e Jungle Justice (Coconino Press, 2022).