Sono lieto di annunciarvi che questo quarto appuntamento con l’immersione nel Librone della Magia è… un’intervista con Ben Wickey!
Wickey è l’eccellente disegnatore de Le Vite dei Grandi Incantatori, 50 tavole a fumetti dedicate all’evoluzione della Magia e ai suoi protagonisti, dalla preistoria ai giorni nostri.
Per maggiori informazioni su Ben Wickey: qui, qui e qui.
Buona lettura!
smoky man: Per i lettori e gli appassionati di fumetto, leggere il tuo nome nel Bumper Book potrebbe essere una “sorpresa”. Ovviamente il lavoro che hai fatto sugli incantatori è fantastico! Quindi, potresti presentarti? Ho fatto qualche ricerca e so che sei del New England, hai lavorato nel campo dell’animazione e tra le tue passioni e influenze ci sono Edward Gorey e i racconti weird. Inoltre, sei attualmente impegnato su un corposo graphic novel sui processi alle streghe di Salem…
Ben Wickey: Capisco che il mio nome, precedentemente incluso solo in piccole pubblicazioni, possa essere una sorpresa per gli appassionati di fumetti che prendessero questo libro così a lungo atteso. Addirittura, potrei dire che nessuno è rimasto più sorpreso di me!
A titolo di introduzione, sono un illustratore, un animatore e uno scrittore di Capo Ann, una penisola nel Massachusetts. I miei film in stop motion includono Il raduno di Ray Bradbury (2016) (puoi vederlo QUI, N.d.T.) e La casa dei sette abbaini di Nathaniel Hawthorne; puoi vederlo QUI, N.d.T.] (2018). Sono stato inoltre animatore e assistente all’animazione per il film del 2021 Marcel The Shell.
Negli ultimi dieci anni ho lavorato come animatore per Gorey, documentario ancora inedito di Christopher Seufert sulla vita di Edward Gorey. Le mie illustrazioni si possono trovare su The Illustrated Vivian Stanshall, scritto dalla vedova di Stanshall e dal mio caro amico Ki Longfellow e Supper with the Stars, un libro di cucina di Vincent Price e, ora, su The Moon and Serpent Bumper Book of Magic. Il libro a fumetti, More Weight, oltre 400 pagine, è il mio personale tentativo di un resoconto storicamente accurato dei processi alle streghe di Salem e delle loro terribili conseguenze: dovrebbe uscire alla fine del 2025 per Top Shelf.
Come sei stato coinvolto nella realizzazione del Bumper Book? Quando hai iniziato a lavorarci?
A dicembre 2019, avevo 24 anni ed ero completamente scoraggiato riguardo More Weight. Era il mio primo tentativo su un fumetto lungo ed ero a un punto morto. Così ho scritto una lettera ad Alan Moore e gliel’ho inviata ma non mi aspettavo che avrebbe risposto. Voglio sottolineare che non ho scritto ad Alan perché stavo lavorando ad un fumetto ma perché il personaggio principale della mia storia, Giles Corey, era nato in Inghilterra, nel Boroughs di Northampton.
Corey era stato battezzato nella Chiesa del Santo Sepolcro che esiste tuttora. Chiunque conosca un minimo Alan sa bene quanto sia importante quella zona per lui tanto da essere centrale nel suo magnifico romanzo Jerusalem. Mi ricordo persino una piccola menzione di Giles Corey nel libro, così come in Providence. Giles Corey, che fu ucciso per schiacciamento a Salem nel 1692 dopo che si era rifiutato di parlare durante il suo processo per stregoneria, mi sembrava il prototipo dell’anarchico di Northampton di cui Alan sarebbe stato fiero. Si può persino affermare che la orribile morte di Corey (che sembrerebbe abbia infine gridato “More weight”, “più peso!”) sia stata una delle prime documentate proteste nella storia americana.
Queste erano le cose di cui parlavo nella mia breve lettera. Un mese dopo, ho ricevuto una mail dal fantastico assistente di Alan, con la sua replica: una lettera più lunga di quella che gli avevo mandato io! Ed era anche una delle lettere più gentili, generose e d’incoraggiamento che abbia mai ricevuto. Oltre ad alcuni fantastici consigli, Alan esprimeva il desiderio di leggere More Weight una volta completato. Al tempo avevo considerato la possibilità di dividere la storia e di pubblicarla a puntate su albi autoprodotti.
A febbraio 2020, mi sono trasferito a Los Angeles con la persona che ora è mia moglie. Avevamo appena iniziato a lavorare a Marcel The Shell quando è scoppiata la pandemia. Rinchiusi a casa, come il resto del mondo, ho deciso di raccogliere, in una piccola autoproduzione, la prima parte di More weight. Ne ho realizzato una decina e una l’ho inviata ad Alan Moore insieme ad una copia di The Illustrated Vivian Stanshall. A quanto pare, Alan ha apprezzato tantissimo entrambi i libri ma non avevo capito quanto fino a marzo 2021 quando il suo assistente mi ha inviato una mail per chiedermi se avessi il tempo o l’interesse per illustrare i 50 Grandi Incantatori del Bumper Book of Magic.
All’inizio, non riuscivo a credere che mi fossero stati proposti tutti e 50 incantatori anche se l’e-mail era tutt’altro che criptica sotto questo aspetto. Per qualche motivo ho pensato: “Oh, Alan mi ha scelto per illustrare uno dei cinquanta! Probabilmente John Dee, considerando quanti uomini barbuti del 17esimo secolo e quante vetrate a forma di diamante c’erano nel mio More weight. Che onore fare UNA pagina di fumetto per Alan Moore!” poi ho riletto l’e-mail e ho capito (con grande emozione) che ero stato scelto per realizzare tutti e 50 i maghi.
Aspettavo con impazienza l’uscita del libro, come qualsiasi appassionato, e pensavo che tutti i disegnatori fossero già stati coinvolti. Dato che avevo scritto ad Alan quando aveva già annunciato pubblicamente il suo ritiro dal mondo dei fumetti, non mi era mai passato per la mente che mi avrebbe davvero dato un lavoro!
Alan ha dichiarato che il finale de La Lega degli Straordinari Gentlemen, La Tempesta, è stato il suo ultimo inchino al mondo del fumetto. Naturalmente, rispetto la sua posizione. Sebbene non sia l’ultimo fumetto di Alan Moore (in realtà, non è propriamente un fumetto), posso almeno dire che le mie tavole a fumetti sono tra le ultime ad essere pubblicate in un libro di Alan Moore. Facendo un paragone con i Beatles, è come per Abbey Road e Let It Be. In entrambi i casi, è stato uno dei massimi onori ed emozioni della mia, lo ammetto, limitata carriera.
Alan ha scritto delle sceneggiature dettagliate, come è sua caratteristica, oppure avete seguito un approccio diverso? Ho notato che non ci sono balloon di dialogo né onomatopee e che la storia viene raccontata mediante didascalie…
Sì, ho ricevuto una sceneggiatura completa una volta che le mie prime due tavole di prova degli Incantatori sono state accettate. Erano Lo stregone danzante e I Magi Persiani. Una volta approvate, Tony Bennett di Knockabout (una persona splendida) mi ha inviato gli script delle altre 48 tavole in formato pdf. Stamparle tutte ha quasi rotto la mia stampante! Per 50 tavole di fumetto c’erano circa 250 pagine di sceneggiatura, co-scritte da Alan e Steve.
Ricordo ancora d’essere corso a casa dal negozio di forniture per ufficio con un gigantesco raccoglitore viola a tre anelli per contenere tutti quei fogli. Ogni vignetta veniva descritta meticolosamente con tanto di foto di riferimento per volti, vestiti e luoghi. Praticamente tutto quello che i due Moore avevano pensato era nella sceneggiatura, ed è stato davvero utile per me. Preferisco avere un gran numero di indicazioni rispetto a non averne a sufficienza, specialmente con soltanto uno dei due Moore a cui poter chiedere. Durante l’intera lavorazione, Steve Moore era molto presente nelle sceneggiature e spero che il risultato finale sia fedele a quello che lui aveva immaginato.
Dal 28esimo incantatore al 50esimo, le sceneggiature includevano degli schizzi per le tavole, realizzati da Alan, che sono stati anch’essi molto illuminanti. L’unica vera sfida che ho dovuto affrontare è stata capire dove posizionare tutte le didascalie!
Le vite dei Grandi Incantatori copre migliaia di anni di Storia dell’Umanità con un sacco di personaggi storici e del mito. Penso che tu abbia dovuto fare un sacco di ricerche. Quale incantatore è il tuo preferito? Quale è stato il più difficile da gestire? Il più divertente? In generale, come è stato lavorare a quelle storie?
Le tavole sui Grandi Incantatori erano state scritte da Alan e Steve prima del 2014, per cui mi sono reso conto che forse potevano esserci online delle informazioni che, al tempo in cui erano state ideate, non erano disponibili. Un esempio potrebbe essere la tavola dedicata a MacGregor Mathers, che mostra Aleister Crowley (in uniforme scozzese da Black Watch e maschera di Osiride), che si avvicina a W.B. Yeats all’ingresso della sede londinese della Golden Dawn. La sceneggiatura dei Moore richiedeva solo una mezza maschera nera per Crowley, ma le mie ricerche aggiuntive avevano rivelato che indossava una maschera di Osiride. Ho provato ad infondere in ogni vignetta dei Grandi Incantatori lo stesso amore per la ricerca e l’accuratezza storica che mi ero prefisso per More Weight. Per me questo è stato uno degli aspetti più divertenti nel realizzare quelle tavole, è un qualcosa di cui non mi stanco mai.
Poiché circa la metà dei Grandi Incantatori richiedeva caricature di persone di cui abbiamo qualche traccia, che siano ritratti, fotografie o filmati, sapevo che sarebbe stato necessario applicare lo stesso approccio caricaturale anche alle figure provenienti dall’antichità o dal medioevo. Ho quindi realizzato i volti dei primi Incantatori in modo da avere una qualche continuità stilistica via via che i volti diventavano più noti. Ad esempio, per Roger Bacon, nato nel 1214, gli unici riferimenti per il suo aspetto sono vaghe incisioni o sculture postume. Quindi ho scelto a mio piacimento nasi, bocche e occhi da ogni raffigurazione e ho composto i volti dei personaggi per poi realizzare delle caricature. La mia speranza principale era di far sembrare reali e distinguibili quelle figure storiche.
Inoltre, le pagine dei Grandi Incantatori si avventuravano in aree in cui avevo già un certo interesse. Disegno il volto di William S. Burroughs, ad esempio, da quando avevo circa 14 anni quindi mi sentivo particolarmente preparato per la sua tavola. Ero già un grande fan della scrittura di Iain Sinclair e il Bumper Book mi ha dato un’ottima scusa per contattarlo. Secondo la sceneggiatura di Alan e Steve, Sinclair è nato come un “bambino blu” a Cardiff, nel Galles, durante un raid aereo nel 1943, e il suo primo respiro è stato apparentemente reso possibile da suo padre che gli aveva accidentalmente fatto cadere in testa dei romanzi polizieschi. Iain Sinclair non solo ha confermato la storia, ma mi ha fornito dei dettagli chiave che mancavano nella sceneggiatura. Il libro che gli era caduto in testa era Crackerjack di W.B.M. Ferguson e il suo luogo di nascita si affacciavano sullo Scott Memorial Lighthouse a Roath Park Lake, che esiste tuttora. Questi erano dettagli personali che dovevo assolutamente correggere, soprattutto perché Sinclair è l’unico Grande Incantatore vivente nel libro. Da allora collaboro con Sinclair ai suoi libri: ne sono molto orgoglioso.
Mi incuriosiscono alcuni aspetti tecnici. Hai realizzato le tavole su carta, in digitale oppure è stato un mix dei due approcci? Se analogico, hai usato acrilici, acquerelli…? Quanto hai impiegato in media per ciascuna tavola? Il lettering?
Prima ho realizzato il layout di ogni tavola al computer, in modo da sapere dove e come inserire il testo in ciascuna vignetta. Tutti i disegni per i Grandi Incantatori sono iniziati come illustrazioni a pennino con ombreggiature a matita e, occasionalmente, a china. Ho usato diversi tipi di penne su carta da acquerello ruvida in modo da dare consistenza al segno. Quindi ho scansionato la tavola e l’ho caricata su un file Photoshop. La colorazione e il lettering li ho realizzati usando una tavoletta grafica Wacom Cintiq. Facendo il lettering in digitale ho potuto ingrandire la pagina e scrivere ogni parola più grande di quanto appare in stampa, evitando così crampi alla mano e che la scrittura non diventasse sciatta con tutte quelle lettere piccole! La colorazione è stata fatta in digitale solo perché sono pignolo e mi diverto ad apportare piccole modifiche alla luminosità, alle ombre e alle luci.
Solo per la tavola su William Blake ho utilizzato dei veri acquarelli. Sono un grande patito di Blake e ho cercato di replicare il suo stile di colorazione per la sua storia. Avevo tutti i libri di Blake sparsi sul tavolo, completamente immerso nel suo mondo. Ho persino inchiostrato tutto in seppia soltanto per rendere l’effetto finale ulteriormente blakiano.
Inoltre, per la pagina dedicata a Salomone ho scolpito e dipinto un modellino in argilla del demone Asmodeo [14]. Dal momento che è presente in Jerusalem come guida demoniaca attraverso la quarta dimensione, aveva senso inserire una sua versione 3D in un disegno bidimensionale. Tengo la scultura chiusa a chiave in un cassetto del mio tavolo da disegno, nel caso cercasse di scappare.
Quale è stata la reazione di Alan? Durante la lavorazione gli inviavi le pagine? Parlavate dei dettagli? Ti sono state richieste delle correzioni o modifiche?
A parte l’incoraggiamento che ricevevo per tramite del suo assistente ogni volta che inviavo un nuovo lotto di pagine, la migliore risposta di Alan è arrivata sotto forma di una cartolina di Natale nel 2021, quando avevo completato circa la metà delle storie sugli Incantatori. La cartolina diceva semplicemente: “PS: I GRANDI INCANTATORI SONO INCANTEVOLI!” Da allora ci siamo scambiati cartoline di Natale ogni anno, sono felice di dirlo. Alan è davvero tra i collaboratori e gli amici più piacevoli e divertenti che potessi mai sperare d’incontrare.
Continua…