Ben poco, o della torta di riso

Francesca Di Carlo | Dulcis in fundo |

In effetti a gennaio accade ben poco, a parte il fatto che compio gli anni. Per festeggiare, preparo spesso la torta di riso che mai come quest’anno ha riscosso un grande successo.
Il segreto è cuocere molto bene il riso, facendolo bollire nel latte fin quando diventa morbido. Va girato continuamente e non va tostato, perché non è un risotto. Il riso più indicato per questa preparazione è il riso comune, come l’Originario che ha i chicchi piccoli e tondi ma vanno bene anche il Vialone nano(semifino) e il Carnaroli(superfino). La cosa importante è che i chicchi rilascino amido durante la bollitura, di modo che la loro struttura interna ceda e assorbano il liquido, trasformandosi in deliziose particelle puntiformi.

Particelle puntiformi?

Sì. Ricordi quel pasticciere che produceva torte tutte uguali?
Certo, ma non ci vado più.
Come mai?
Non riuscivo a distinguere le torte fresche da quelle vecchie, mi parevano sempre le stesse!
Per forza, vendeva torte indistinguibili, proprio come gli elettroni: impossibile stabilire quale fosse di ieri, oggi e anche domani.
Che se ne resti nell’anonimato e, poi, come poteva vendere le torte di domani?

Quante storie! È una questione di simultaneità. Hai letto Attraverso lo specchio di Lewis Carroll?
No, solo Alice nel paese delle meraviglie.
È il proseguimento delle sue avventure. Ecco, tieni questa copia come regalo di compleanno e leggiamo il capitolo cinque.

Lewis Carroll

Alice è intenta a parlare di cose impossibili con la Regina Bianca che, per averla al suo servizio, le offre due pence a settimana e marmellata «tutti gli altri giorni».
Quale marmellata?
Marmellata di arancia, come quella che Alice afferra da uno scaffale mentre precipita nella tana del coniglio e atterra nel Paese delle Meraviglie.
Ma in quel caso il barattolo è vuoto.
È la stessa cosa, perché «marmellata tutti gli altri giorni» significa «marmellata domani, marmellata ieri ma mai marmellata oggi», quindi Alice, per come la vede lei, resta sempre a pancia vuota. Invece, per la Regina è un gran vantaggio, perché la sua memoria funziona avanti e indietro e fra 15 giorni si ricorderà di dare la marmellata ad Alice “adesso” .
Che assurdità!
No, non è affatto assurdo. È come leggere un fumetto!

Scott McCloud

Andiamo a pagina 112 di Capire, fare e reinventare il fumetto di Scott McCloud. Che cosa dice Scott?

«Dove si concentra l’occhio c’è l’ADESSO, ma allo stesso tempo gli occhi osservano il panorama circostante del passato e del futuro!»

In pochi centimetri di striscia il tuo occhio vede:

  1. la vignetta che rappresenta il presente
  2. la vignetta successiva che rappresenta il futuro
  3. la vignetta precedente che rappresenta il passato

I tre eventi non sono simultanei, non avvengono nello stesso istante, ma tu li percepisci come tali.
E questo è un fatto molto importante perché lo spazio degli eventi simultanei è uno spazio a tre dimensioni, che non possiede la componente temporale, mentre lo spazio degli eventi non simultanei è lo spazio-tempo e ha quattro dimensioni, di cui una è proprio il tempo (x,y,z,t).
Hai letto il libro L’arte del fumetto di Will Eisner?

Will Eisner

A pagina 36, Eisner ci ricorda che secondo la Teoria della Relatività Ristretta «il tempo non è un assoluto», ma dipende dalla posizione dell’osservatore e la vignetta rende questo assunto una realtà concreta.
Se il nostro cervello percepisce i tre eventi come simultanei, nel fumetto non lo sono perché le vignette si susseguono in modo sequenziale e l’occhio le vede in “moto rettilineo”: una successione continua di eventi che procedono da sinistra a destra, secondo l’ordine consono alla sua natura. Di conseguenza, per coinvolgere il lettore, il narratore di fumetti deve conoscere il vocabolario del tempo:

«Quando il disegno si sforza di andare al di là della semplice decorazione, quando desidera imitare la realtà creando una catena significativa di eventi e conseguenze con cui evocare riflessi empatici, la dimensione temporale è un ingrediente ineludibile.»

[CONTINUA …]

Torta di riso

Ingredienti per una tortiera di diametro 24cm

Per la pasta frolla

  •  125g burro
  •  230g farina bianca00
  •  5g lievito baking powder
  •  100g zucchero semolato finissimo
  •  1 uovo intero taglia M
  • Scorza di limone grattugiata

Per la farcia

  • 1l latte fresco intero
  • 200g riso Originario, Vialone nano, Carnaroli
  • 150g zucchero semolato bianco
  • 2 uova intere taglia M
  • Scorza di limone grattugiata e polvere di vaniglia

Preparazione

  1. Mescolare tutti gli ingredienti della pasta frolla e formare un panetto. Chiuderlo nella pellicola e riporlo in frigorifero.
  2. Cuocere il riso nel latte bollente con lo zucchero e gli aromi. Quando il riso è ben cotto lasciarlo raffreddare e poi aggiungere le uova amalgamandole completamente.
  3. Stendere la pasta frolla nella tortiera imburrata e infarinata e bucherellata e farcire con il riso. Ricoprire la torta con strisce di pasta frolla e spennellare con un uovo sbattuto.
  4. Cuocere la torta in forno a 170ᴼC per 25/30 minuti fin quando la superficie dorata.
  5. Lasciare raffreddare la torta prima di estrarla dalla tortiera e servire con una spolverata di zucchero a velo.

Marmellata di arance

Ingredienti per un vaso da 300g

  • 500g arance (pulite)
  • 230g zucchero bianco semolato
  • 1 cucchiaino di zenzero in polvere q.b. zeste sbianchite

Procedura:

  1. Mondare le arance e tagliarle a tocchetti. Versarle in una ciotola capiente e coprirle di zucchero. Tenere da parte qualche buccia per ritagliare le zeste (da sbollire prima di aggiungerle alla preparazione). Mettere la ciotola aperta per una notte in frigorifero.
  2. Il giorno dopo versare il tutto in una casseruola e portare a quasi bollore per 10 minuti per fare emergere le impurità da eliminare con una ramina. Non mescolare mai. Poi frullare il tutto.
  3. Riportare a bollore il composto, aggiungere lo zenzero e le zeste e quando raggiunge la viscosità desiderata versarlo nel vasetto precedentemente bollito e chiudere la capsula
  4. Lasciare raffreddare a testa in giù, verificare il vuoto della capsula e conservare in un luogo fresco e al buio per un anno.
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