Changes

Boris e Paolo | QUASI |

Lucca è una bella città il cui centro è circondato da alte mura cinquecentesche. Ci monti sopra, usando una delle salite che ti ci conducono in cima, e inizi a camminare. Sono quattro chilometri: una bella passeggiata. Non abbiamo fatto sondaggi, ma sospettiamo che il modo più naturale per percorrerle sia in senso orario. Non sappiamo perché, ma chi gira senza meta al solo scopo di camminare sulle mura (e non sta correndo o portando a spasso il cane) nella maggior parte dei casi tiene l’esterno della città a sinistra.
Una volta l’anno, sul finire di ottobre, all’approssimarsi del ponte dei Morti, quelle mura si riempiono di supereroi, maghette, soldati e creature alate. È il segno tangibile della presenza di “Lucca Comics & Games”, la più grande fiera di settore in Europa (nella classifica mondiale, deve però accontentarsi del secondo posto, dietro il Comiket di Tokyo che ha cosplayer anche più determinati di quelli che si incontrano nella città toscana).
Fino all’anno scorso, “Lucca Comics & Games” staccava 270.000 biglietti a ogni edizione, distribuiti in cinque giorni con picchi di 80/90mila presenze nei festivi. Non male per una città, con 90.000 abitanti distribuiti su quasi 186 chilometri quadrati, che vede in quei giorni accalcarsi una folla enorme nel chilometrino quadro cinto dalle mura.
I lucchesi che possono, in quei giorni, fuggono dalla città. Quelli che restano spesso non sono felici. Quando indossi il pass che viene destinato agli operatori, intercetti negli occhi dei residenti lo sguardo riservato agli invasori: un misto di biasimo e compassione. I ristoratori aggiungono la nota finale: ti fanno notare che i visitatori del “Lucca Summer Festival”, quelli sì, sono graditissimi. Non sono vestiti da drago, vengono a sentire musicisti dei bei tempi che furono, come i Rolling Stones, Roger Waters o Elton John, e sono disposti ad affrontare l’investimento richiesto da un pranzo al ristorante.
Quest’anno, tutte queste preoccupazioni saranno risparmiate ai lucchesi, ma siamo convinti che non ne stiano gioendo particolarmente.

Il festival cambia. Un tempo, all’aggettivo “sanitario” accostavamo sostantivi che davano un’idea di positività e aiuto: “struttura sanitaria”, “cordone sanitario”, “operatore sanitario”… Tra i molti lasciti che questa pandemia ha depositato sul nostro lessico – accanto a “confinamento” “distanziamento” “lockdown” “droplet” “congiunti”… – c’è l’accoppiata sostantivo-aggettivo più odiosa del momento: “emergenza sanitaria”. Ecco, in un momento in cui la prossimità dei corpi è un pericolo per tutti, “Lucca Comics & Games” diventa “Lucca Changes” e distribuisce gli eventi – che chiama campfire – per tutto il paese (ma anche, in streaming, in tutte le case).

Abbiamo colto l’occasione e ci siamo impossessati di quel titolo perché, benché siamo sempre stati molto critici nei confronti di quel festival e degli altri, non ce la facciamo, in un momento come questo, a mantenere la smorfietta spocchiosa e a continuare a qualificarli quali innecessari mercatoni. Quella ressa ci manca da impazzire (lo confessiamo, anche un po’ il puzzo acido del cosplayer al terzo giorno di gomma e resina) e siamo consapevoli di quanto le vendite garantite dalle giornate di “Lucca Comics & Games” siano vitali per il mantenimento essenziale della catena commerciale del fumetto e, in definitiva, della sua industria editoriale. E poi, diciamocelo, Changes è un tema potente. Ci fa venire in mente corpi che si contaminano, che invecchiano, che diventano scarafaggi, che decadono, che risorgono… Ci dice delle infinite scelte cui ogni vivente viene continuamente posto di fronte. E poi, il libro dei mutamenti, la scrittura automatica, il pensiero generativo… O ancora l’indifferenza della vita, capace di distruggere la forma del bruco per lasciare brevemente posto alla farfalla. Le trasformazioni che – attraverso caso e necessità – investono nel tempo i viventi, rendendoli più idonei alla sopravvivenza, e garantendo l’evoluzione delle specie (e dei virus). E molto altro.

Un sacco di cose diverse con le quali le amiche e gli amici che riempiono queste pagine con noi possono confrontarsi. Fino ad arrivare al post che chiuderà questa settimana, la playlist di sabato 31 ottobre, dedicata alla trasformazione più grande che possa investire un vivente.

[Nell’ambito dei campfire di “Lucca Changes” ce n’è pure uno nostro. Il 31 ottobre, tra le 17:00 e le 19:00, mentre tu starai ballando al ritmo della playlist, noi due chiacchiereremo con Massimo Giacon e Claudio Calia, dalla libreria Zabarella di Padova, nel pieno rispetto delle norme del DPCM. Non siamo tanto ingenui da garantirti che l’incontro ci sarà davvero, ma ci speriamo vivamente. In questo momento, tutto cambia così in fretta.]

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