La strada corre lunga e diritta, la visibilità è totale e tu stai guidando in tutta rilassatezza a velocità di crociera, diciamo intorno ai 130 orari. Improvvisamente ti trovi nella necessità di cambiare direzione, vuoi per un ostacolo che ti trovi davanti o per qualsiasi altro motivo. L’operazione deve essere rapida e impulsiva. Rallenti scalando le marce cercando di scendere sotto i 100 orari, a quel punto sterzi a sinistra di 90° e contemporaneamente stacchi la frizione e tiri il freno a mano. Subito controsterzi, per non girarti di 360° e vedere vanificata la manovra, abbassi il freno a mano, lasci la frizione e sperando che non ti si spenga la macchina, infili rapidamente le marce. Se ti è andata di culo e non ti sei né schiantato né capottato, ti ritrovi girato di 180° in direzione contraria. Dai gas e vai. Quando una cosa simile ti riesce (se non hai fatto un corso di guida sicura, però non provarci: otterresti solo di finire all’ospedale) ti senti incredibilmente bene, ma non hai nessuno (anche se hai fatto il corso non provarci con nessun passeggero, ne metteresti a repentaglio l’incolumità!) con cui condividere questa gioia.
Per seguire la rotta, una volta decisa, con una barca a vela, basta che il timoniere tenga la barra a dritta. L’equipaggio, cazzate le vele, inizia a orzare lentamente, tenendo d’occhio randa e genoa. Appena gli indicatori di flusso iniziano ad andare in turbolenza, il timoniere puggia quei pochi gradi necessari per riportare la barca sull’angolo ottimale. A questo punto si prende l’andatura di bolina e si fila via dritti che è una meraviglia.
Ma le onde non sono immobili come l’asfalto. Il mare si ingrossa, anche improvvisamente, i venti e le correnti ti spingono via dalla rotta, anche con violenza. Capita spesso, quando si naviga, di dover virare (se il vento è in prua) o strambare (se il vento è in poppa). Farlo è un’operazione molto più complessa di un testacoda, implica l’azione coordinata di più individualità (l’equipaggio) che in quel preciso momento rispondono a un’unica volontà (il bene comune); eppure richiede la stessa rapidità d’esecuzione.
Quando il timoniere dà l’ordine «pronti a virare!», l’equipaggio rapidissimo controlla le scotte, e se sono tutte in ordine (devono esserlo, se no sono guai seri) risponde «Pronti!». Allora il timoniere dichiara «Viro!», e senza strappi ma con rapidità porta il timone all’orza. A questo punto, rapidissimo ogni membro dell’equipaggio fila la scotta, cambia di bordo, la recupera e ne cazza il boma sulle nuove mura. Per la strambata funziona tutto uguale, ma speculare. Se la manovra ha avuto successo la barca ha ripreso la sua rotta e può filar via di bolina che è una meraviglia. La gioia di questa riuscita è moltiplicata dalla partecipazione emotiva di tutto l’equipaggio.
Fulvia Serra, in uno dei primi editoriali per la rivista “Corto Maltese”, si chiedeva se in fondo, in ognuno di noi non si nascondesse un Corto Maltese. Corto Maltese naviga su una yawl (non farti ingannare dal nome che sembra uno sbadiglio, questi tipi di barca a vela ormai estinti erano probabilmente i più veloci della loro epoca), un’imbarcazione a vela a due alberi, con l’albero più piccolo situato a poppa. Quando abbiamo cominciato l’avventura di QUASI non lo sapevamo, ma adesso ci sembra che la metafora della barca di Corto per indicare questa rivista che non legge nessuno ma che si muove velocissima sulla sua rotta con un sempre più nutrito equipaggio, sia molto indicata. Non pensiamo che dentro di noi si nasconda un Corto Maltese, però, in queste lunghe settimane, ci siamo divisi, con grande piacere, il compito di tenere la barra a dritta, sulla rotta dei passati 24 numeri + 1.
Condividiamo questo veliero con uno splendido equipaggio di egual* tra egual* e stiamo per doppiare il capo di un anno di navigazione. Non è stata una navigazione facile, i flutti in questo 2020 sono stati agitatissimi, virate e strambate sono state obbligatorie per non perdere la rotta.
Davanti a noi, li vedi, abbiamo cieli che promettono tempesta. Ma adesso sappiamo che spesso un’inversione serve a riprendere la strada nella direzione giusta.
Siate sempre pronti a virare!