(Quasi) è una rivista di critica del fumetto ed è consapevole che, per esercitare questa funzione, l’unico approccio possibile è quello della militanza. Per farlo cerca di usare la strumentazione più ampia possibile, fino a ottenere letture che siano capaci di fornire istruzioni per l’uso delle narrazioni e dell’oggi.
(Quasi) parla solo del bello, del buono e dell’utile. Sta alla larga dai testi che dovrebbe necessariamente stroncare, non per aver aderito all’affascinante fatalismo borgesiano che insegna che «l’oblio è la miglior vendetta», ma perché ha imparato da Andreu Martin che «se mangi chorizo, poi puzzi di chorizo».
(Quasi) non dà spazio a rabbia, sfoghi personali, comunicati stampa, gallerie di immagini, guide alla continuity di serie troppo articolate, elenchi degli otto dieci dodici momenti che meglio rappresentano un evento innecessario.
(Quasi) non tributa al fumetto alcuna centralità nella vita e nel mondo. Lo considera un modo del racconto straordinario e straordinariamente vitale che non rappresenta in alcun modo la vita. (Quasi) crede che il fumetto aiuti a vivere meglio.
(Quasi) è una rivista ed esige che tutti i suoi contenuti siano letti come se fossero tenuti insieme da un filo rosso visibilissimo. Il quadro d’insieme è dinamico, instabile, mosso e approssimativo.
Per questo motivo (Quasi) si chiama (Quasi).
(Quasi) è un progetto di Boris Battaglia e Paolo Interdonato.