Le paure son desideri

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“Stuart Gordon: Chaque peur cache un désir” di Axel Cadieux, “Sofilm”, 25 marzo 2020

Il 24 marzo di quest’anno, nel disinteresse del mondo culturale italiano che lo ha sempre snobbato come regista da factory, è morto Stuart Gordon. Eppure con i suoi primi tre film – Re-Animator del 1985, From Beyond del 1986 e Dolls del 1987 – ha inciso in modo indelebile nel nostro immaginario.
Il delirio, la paura, che abitano i nostri corpi, mischiati agli umori e alle mutazioni dei corpi stessi, diventavano nei suoi film, e in quelli del suo amico Brian Yuzna (se non l’hai mai fatto, oltre ai film di Gordon, vediti almeno Society e The dentist di Yuzna), erotismo e desiderio, però senza le intellettualizzazioni (non che ci dispiacciano) di Cronenberg.

Quando lo abbiamo conosciuto, durante una delle tre edizioni del Dylan Dog Horror Fest – vatti a ricordare quale! – non facevamo riviste. Oggi, che di quella conversazione abbiamo solo un vago ricordo, abbiamo ritrovato il senso delle sue parole in una bella intervista che Stuart Gordon ha rilasciato poco prima di morire, alla rivista francese “Sofilm”.

Puoi leggerla qui.

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